Al termine della riunione di politica monetaria della scorsa settimana, il FOMC ha rafforzato le attese che un aumento dei tassi non è probabile almeno fino alla fine del 2010. Il FOMC ha confermato, con il voto contrario di Thomas Hoening come nelle tre precedenti riunioni, l'opinione che "il basso tasso di utilizzo delle risorse, le tendenze dell’inflazione sotto controllo, e le aspettative di inflazione stabili, sono tali da giustificare livelli eccezionalmente bassi dei tassi sui Fed Fund per un periodo esteso ". La principale novità nel comunicato rilasciato al termine della riunione è che il FOMC, contrariamente a quanto dichiarato da Bernanke davanti alla commissione bilancio della Camera dei Rappresentanti il 9 giugno, ha indicato che la crisi europea potrebbe danneggiare la crescita economica americana, sottolineando che "le condizioni finanziarie sono diventate meno favorevoli della crescita economica, rispecchiando l'evoluzione sui mercati esteri ". La Fed ha anche indicato che la ripresa economica è destinata a proseguire ad un ritmo moderato nei prossimi mesi e che l'inflazione sarà probabilmente modesta per qualche tempo.
I dati sul mercato immobiliare pubblicati la scorsa settimana hanno confermato che il settore è stato influenzato negativamente dalla scadenza del credito d'imposta il 30 aprile. Le vendite di case esistenti sono diminuite del 2,2% m/m e vendite di case nuove del 32,7% m/m a 300k - il minimo storico della serie. Il settore è destinato a rimanere debole per i prossimi mesi.
Rassicuranti indicazioni sulle prospettive economiche degli Stati Uniti sono arrivate dagli ordini di beni durevoli di maggio, dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e dall’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan. Gli ordini di beni durevoli sono risultati in linea con le attese di consensus in maggio (+0,9% m/m nella versione ex-trasporti), anticipando che il recupero del settore industriale dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese un po’ più del previsto durante la settimana scorsa, indicando che il recente aumento delle richieste potrebbe rivelarsi temporaneo, rafforzando la nostra opinione che il mercato del lavoro statunitense dovrebbe avere continuato a migliorare in giugno anche se a ritmo lento. L’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è salito nella versione finale a 76 dal preliminare a 75.5 e da 73,6 di maggio. L’indice ha evidenziato come le spese personali potrebbero migliorare nel corso dei prossimi mesi anche se a un ritmo moderato. L’indice rimane, infatti, ben al di sotto della media storica di lungo periodo a 90, segnalando come il processo di deleveraging da parte delle famiglie e l’elevato livello del tasso di disoccupazione dovrebbero pesare a lungo sul settore.
Infine la stima finale sul Pil di Q1 ’10 ha visto una revisione al ribasso dal 3% al 2.7%, con sia le spese personali sia gli investimenti che hanno registrato un andamento peggiore di quanto pensato in precedenza. Questo potrebbe portare ad una revisione al ribasso delle stime per il 2010 ed il 2011 delle stime degli economisti.