La
riunione della Fed in calendario il 15 marzo avrà un esito scontato secondo le
attese di mercato. I futures sui Fed Fund assegnano possibilità del 100% ad un
rialzo dei tassi di 25 punti allo 0,75/1%. È uno scenario decisamente mutato
rispetto a quanto previsto dagli investitori a inizio anno, quando il primo
rialzo dei tassi del 2017 era atteso non prima di giugno.
Con
i dati pubblicati nelle ultime settimane che hanno evidenziato un ulteriore
miglioramento dello scenario economico e un rialzo delle pressioni
inflazionistiche, per la Fed non c’è alcuna ragione per rimandare una
normalizzazione dei tassi d’interesse, come evidenziato dalla stessa Yellen nel
suo intervento di venerdì 3 marzo al club dei CEO di Chicago. Ad esempio, tra i
dati che più hanno confortato sulle prospettive dell’economia è da segnalare il
balzo dell’indice ISM manifatturiero, salito in febbraio da 56 a 57,7, un
valore in linea con una crescita del Pil del 4,5%. Il rapporto sul mercato del
lavoro di febbraio pubblicato venerdì ha confermato come questo rimanga solido,
con 235 mila nuovi posti di lavoro creati, il tasso di disoccupazione al 4,7% e
la crescita dei salari orari al 2,8% anno su anno.