L’indice di fiducia ISM manifatturiero è sceso in novembre leggermente
più delle attese: da 58.7 a 58.2, contro attese di consensus a 58.4. Per l’indice
si tratta del secondo calo consecutivo dopo avere toccato il massimo degli
ultimi 13 anni in settembre a 60.8. Tuttavia gli altri sotto-indici hanno
registrato un miglioramento. L’indice sui nuovi ordini è salito da 63.4 a 64, anticipando
un rimbalzo dell’indice generale il prossimo mese, l’indice sulla produzione da
61.0 a 63.9 e quello sull’occupazione è rimasto praticamente stabile 59.7.
L’andamento dell’ISM è una conferma che le prospettive dell’economia
statunitense rimangono solide. Sulla base dell’esperienza storica, l’indice si
trova su un valore in linea con una crescita del Pil del 4.7%.
Il calo dell’indice ISM, per quanto rimasto su valori
storicamente alti, suona come un campanello per i mercati azionari, come
evidenziato dal grafico seguente. L’indice S&P500 ha dimostrato in passato
di risentire negativamente di un’inversione di tendenza dell’indice di fiducia,
che ha spesso anticipato una recessione. Al contrario, i rendimenti dei
governativi sono spesso scesi in linea con l’andamento negativo della fiducia.
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