venerdì 1 ottobre 2010

Banca Centrale Australiana pronta ad un rialzo dei tassi

La Banca Centrale Australiana si smarca dalle altre principali banche centrali. Se, infatti, tutte le maggiori banche centrali internazionali hanno iniziato a valutare nel corso delle ultime settimane l’eventualità di intervenire nuovamente a sostegno delle proprie economie in senso espansivo, la Reserve Bank of Australia è chiamata a decidere nel corso della riunione che si terrà il prossimo martedì 5 ottobre se alzare nuovamente i tassi di interesse, portandoli dal 4.5% al 4.75%, o lasciarli invariati per il quinto mese consecutivo. Per la RBA si tratterebbe del settimo rialzo dei tassi a partire dallo scorso mese di ottobre, quando è iniziata la fase di rimozione della politica monetaria espansiva.
Ad alimentare le aspettative di un rialzo dei tassi sono state prima le dichiarazioni del Governatore Glenn Stevens e poi le minute della riunione dello scorso mesi di settembre. In particolare queste ultime hanno evidenziato come il momento molto favorevole delle economie asiatiche stia favorendo una forte crescita dell’economia australiana grazie al boom degli investimenti nel settore minerario, i cui effetti positivi si estenderanno al resto dell’economia. La RBA stima, quindi, un’accelerazione della crescita economica nel 2011, dopo che già i dati del 2010 si stanno rivelando migliori delle attese. La crescita del Pil nel secondo trimestre sì è, ad esempio, assestata all’1.2% q/q ed al 3.3% y/y, il numero degli occupati è salito di 30 mila unità nel mese di agosto, con il tasso di disoccupazione in calo dal 5.3% al 5.1% e anche il numero di prestiti concessi per l’acquisto di case è tornato a salire in agosto.
Gli ultimi dati sulla bilancia commerciale pubblicati in settembre hanno evidenziato come il surplus di bilancia commerciale si mantenga a ridosso dei massimi storici grazie, prevalentemente, alle esportazioni di materie prime nei paesi asiatici (le esportazioni verso la Cina rappresentano il 25% delle esportazioni totali).
L’elevato utilizzo della capacità produttiva, inoltre, potrebbe incrementare le pressioni al rialzo sui prezzi mettendo in pericolo il raggiungimento dell’obiettivo della banca Centrale Australiana di un’inflazione compresa tra il 2 ed il 3%. Per questo motivo, hanno concluso le minute della riunione di settembre “qualora i rischi derivanti dal rallentamento dell’economia statunitense e dai suoi effetti su quella asiatica dovessero essere contenuti, un livello più alto dei tassi di interesse sarebbe necessario per contenere le pressioni inflazionistiche”. Il cambiamento di tono della RBA nelle ultime settimana si è fatto sentire sulle quotazioni del Dollaro Australiano, che nel corso delle ultime sedute si è portato ai massimi storici sia contro l’Euro sia contro il Dollaro ed è avanzato anche nei confronti dello Yen giapponese. Infatti, molti investitori che durante l’estate avevano iniziato a scontare le possibilità che la RBA avrebbe potuto iniziare una fase di ribasso dei tassi entro la fine hanno dovuto rivedere tale aspettativa e prendere coscienza che il differenziale sui tassi di interesse diventerà ancora più favorevole alla valuta australiana nei prossimi mesi.
Un rialzo dei tassi di 25 bp è ampiamente scontato dal mercato, con 13 su 21 economisti interpellati da Bloomberg che prevedono un rialzo nel corso della riunione di settimana prossima. Gli economisti di Barclays si spingono addirittura a stimare due interventi restrittivi entro la fine dell’anno: la loro tesi è che l’enorme liquidità in circolazione sui mercati finanziari possa spingere al rialzo i prezzi delle commodities, amplificando il trend positivo dell’economia australiana.
Tuttavia, un rialzo dei tassi nel corso della prossima settimana non è assolutamente certo. Ad esempio Adam Carr, economista di ICAP Australia, ha evidenziato come le minute non abbiano evidenziato alcuna urgenza per la RBA nell’alzare i tassi. Il forte calo dei permessi per costruzione nel mese di agosto (-4.7% m/m) dovrebbe ridurre le possibilità di assistere ad un rialzo dei tassi già nel corso della riunione della prossima settimana. Non a caso, sulla base dei calcoli di Bloomberg, i tassi di mercato scontavano ieri un rialzo dei tassi di 25bp nel corso della prossima settimana con il 48% di possibilità contro il 56% del giorno prima. Un’opzione per la RBA potrebbe essere quella di aspettare la pubblicazione dei dati sull’inflazione, che in Australia sono diffusi su base trimestrale, il prossimo 27 ottobre per valutare l’entità delle pressioni inflazionistiche. Ad ogni modo, qualora la crescita economica cinese dovesse continuare a buon ritmo nei prossimi mesi, favorendo un rialzo dei prezzi delle commodities, tassi più alti in Australia sembrano inevitabili.



Nessun commento:

Posta un commento