domenica 4 luglio 2010

USA: mercato del lavoro più debole delle attese

I dati pubblicati nel corso dell’ultima settimana sono stati generalmente peggiori delle attese, aumentando i timori sulle prospettive di crescita dell’economia statunitense. In particolare sono stati dati sul mercato del lavoro a deludere le attese, con la creazione di posti di lavoro nel settore privato limitata a 83 mila unità contro attese di consensus di +110 mila (nel complesso sono stati persi 125 mila posti a causa dei licenziamenti legati al censimento decennale). Il tasso di disoccupazione è sceso dal 9.7% al 9.5% solo per la discesa della forza lavoro, a dimostrazione di come esista ancora un grande numero di persone che stanno rinunciando a cercare un posto di lavoro perché scoraggiati. Le ore lavorate settimanali sono scese dello 0.3% m/m e i salari orari dello 0.1% m/m.
L’indice di fiducia dei consumatori pubblicato nel corso della settimana è stato più basso del previsto, aumentando le preoccupazioni sulla forza della crescita economica Usa nel secondo semestre del 2010, in particolare per quel che riguarda le prospettive dei consumatori.
Sia il Chicago PMI sia l'ISM manifatturiero sono scesi in giugno, rispettivamente a 59,1 e 56,2. Nonostante i dati si siano confermati su un valore coerente con un proseguimento della tendenza al rialzo della produzione manifatturiera nei prossimi mesi, gli indici hanno rafforzato le attese che la crescita economica statunitense possa rallentare in H2 '10 e che possa essere inferiore a quanto precedentemente previsto.
Il dato sulle pending home sales ha confermato che il mercato immobiliare è crollato in maggio per la scadenza del credito fiscale del governo lo scorso 30 aprile: -30% m/m. Il mercato immobiliare è destinato a rimanere debole ancora per molti mesi. L'aumento dei prezzi delle case evidenziato dall’indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller (+0,4% m/m su base destagionalizzata) dovrebbe rivelarsi un rimbalzo solo temporaneo.

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