giovedì 8 settembre 2011

BCE pronta a tagliare, ma non ora

BCE pronta a tagliare i tassi, ma non subito. Questo è il messaggio emerso dalla conferenza stampa che il presidente Trichet ha tenuto ieri al termine dell’incontro di politica monetaria del Consiglio direttivo. Nel suo discorso introduttivo, infatti, Trichet ha evidenziato come le prospettive dell’economia dell’area Euro siano peggiorate nel corso delle ultime settimane, sottolineando come la crescita economica dovrebbe essere moderata nei prossimi trimestri, con le incertezze aumentate in maniera notevole ed i rischi al ribasso. Tali maggiori incertezze sono state evidenziate dalla netta revisione al ribasso delle stime dell’Eurostaff sulla crescita del Pil del 2012: mentre in giugno la crescita era attesa assestarsi all’1.7% l’anno prossimo, ora è attesa all’1.3%. Quello che più salta all’occhio è che qualora la crescita economica dovesse portarsi nella parte bassa della forchetta di previsione (0.4%), l’economia si troverebbe ad un passo dalla recessione.
Trichet ha, però, anche ribadito come l’inflazione, al 2.5% in agosto sulla base della stima flash, rimanga ben sopra il proprio obiettivo di vicino ma sotto il 2% e come questa situazione dovrebbe perdurare anche nei prossimi mesi. Solo nel 2012 l’inflazione dovrebbe tornare sotto questa soglia, in linea con l’atteso calo dei prezzi del petrolio. Contrariamente alle nostre aspettative, però, l’Eurostaff non ha rivisto al ribasso la propria stima sulla crescita dei prezzi al consumo nel 2012, lasciandola invariata all’1.7%: un segnale di come il rallentamento economico non dovrebbe avere effetti immediati sull’andamento dei prezzi. Un segnale importante, però, è arrivato dalla revisione delle prospettive dell’inflazione: mentre fino ad agosto i rischi sui prezzi erano considerati al rialzo, ora Trichet ha dichiarato che i rischi sono bilanciati. Quest’ultimo può essere considerato un primo passo nell’aprire le porte ad un taglio dei tassi.
Il permanere dell’inflazione sopra il 2% nei prossimi mesi e le attese di un’inflazione resistente nonostante il rallentamento dell’economia dovrebbero costituire un freno alla politica espansiva della BCE negli ultimi mesi del 2011: un taglio dei tassi, quindi, non dovrebbe essere deciso prima dell’inizio del 2012. In realtà nulla di nuovo per i mercati, con i futures sul tasso Euribor che continuano a non ritenere probabile un taglio dei tassi quest’anno ma a scontare come sicuro un ritorno dei tassi all1% entro la fine del primo semestre del 2012. Questo a patto che le banche centrali non decidano di sorprendere i mercati nel corso del fine settimana: il report di una famosa casa d’investimento internazionale ha lasciato trapelare che le quattro maggiori banche centrali internazionali – Fed, BCE, BoE e BoJ – possano attuare un intervento coordinati al termine del riunione del G7 di fine settimana, contribuendo a dare slancio ai mercati ieri e a spingere all’insù il prezzo dell’oro.
La reazione più immediata sui mercati al cambiamento di orientamento della BCE sulla dinamica dell’inflazione è stato il calo dell’Euro nei confronti del Dollaro, con gli investitori che hanno scontato un differenziale dei tassi di interesse meno favorevole alla valuta unica europea, mentre i mercati finanziari hanno annullato i guadagni della mattinata, prima di tornare a recuperare grazie all’apertura positiva di Wall Street, più per il balzo delle richieste di sussidi di disoccupazione in USA che per le parole di Trichet.
Come da copione, Trichet ha ribadito l’importanza di risanare i conti e di rilanciare la crescita per quei paesi più coinvolti nella crisi del debito, pur non dando alcuna indicazione sul programma di acquisto di asset. Con riferimento all’Italia, Trichet ha evidenziato che, con l'approvazione della manovra di bilancio in Senato, il governo italiano ha confermato l'impegno di risanamento preso a inizio agosto e che è molto importante che l'Italia stia mettendo in atto quanto annunciato. Trichet ha anche sottolineato come la BCE non abbia imposto alcuna misura all’Italia.
Infine la BCE, sotto accusa da parte di molti politici ed economisti per i suoi interventi sul mercato dei bond, si è difesa tramite le parole di Trichet dichiarando di essere di essere indipendente e per questo di prendere anche decisioni che possono non piacere ai Governi. Trichet ha detto che “La decisione di comprare titoli di stato nel mercato secondario è legata al miglioramento dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria” e ha concluso con una stilettata: “Mi aspetto che tutte le altre autorità, governi nazionali compresi, siano capaci di assumersi pienamente le loro responsabilità''.

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