lunedì 30 maggio 2011

Quanto corre la locomotive tedesca

Nel corso dell’ultima settimana i mercati si sono ancora una volta concentrati sulle notizie negative provenienti dai paesi periferici dell’area Euro, in particolare sulle possibilita’ sempre piu’ elevate che la Grecia possa andare incontro ad un default che la potrebbe addirittura spingere a lasciare l’Euro per tornare alla Dracma. Gli investitori hanno, invece, guardato con minore attenzione alle notizie positive provenienti dalla maggiore economia della regione: la Germania. In particolare e’ stato l’andamento migliore delle attese dell’indice di fiducia delle imprese tedesche IFO a confortare sulle prospettive di crescita del paese nel corso dei prossimi mesi. L’indice, infatti, e’ rimasto invariato a 114,2, contro attese di consensus per un ribasso a 113,7, valore che rimane prossimo al massimo storico di 115,4 registrato lo scorso mese di febbraio. Le aziende tedesche hanno dimostrato di risentire in maniera contenuta del balzo dell’Euro nei confronti del Dollaro, delle incertezze sulla crescita economica globale, e delle possibilita che la BCE possa ulteriormente alzare i tassi nel corso dei prossimi mesi dopo il primo incremento di 25 punti base deciso in Aprile. L’indicazione piu’ positiva e’ arrivata dal forte miglioramento dell’indice retail, salito al massimo dallo scorso mese di dicembre, segnale di come le spese personali potrebbero ulteriormente migliorare nei prossimi mesi. Un’accelerazione dei consumi nei prossimi trimestri dopo che nei primi tre mesi di quest’anno erano saliti di un modesto 0,4% appare, quindi, una chiara possibilita’. A favorire il miglioramento dei consumi dovrebbe essere il positivo quadro occupazionale. Nel corso dei primi mesi del 2011 il mercato del lavoto tedesco e’ gia stato in grado di creare 165k posti di lavoro, con il totale dalla fine della recessione che sale a 521k, mentre il tasso di disoccupazione e’ sceso al 7,1%, minimo storico. I dati sul mercato del lavoro che saranno pubblicati la prossima settimana dovrebbero confermare come il trend dovrebbe proseguire nel breve periodo grazie alla forza dell’economia tedesca, con il tasso di disoccupazione che potrebbe scendere al 7%. Oltre a sostenere i consumi aumentando il reddito disponibile delle famiglie, il miglioramento del mercato del lavoro potrebbe favorire i consumi grazie ad un maggiore senso di sicurezza che potrebbe spingere ad una riduzione del tasso di risparmio. Complice le incertezze sul futuro per l’introduzione a partire da inizio secolo per aumentare la produttivita’, infatti, le famiglie tedesche avevano aumentato il gia’ tradizionalmente alto tasso di risparmio portandolo sino all11,7%. Una sua riduzione potrebbe ora spingere la domanda interna, in particolare nel settore immobiliare, che non aveva registrato un boom a meta’ degli anni 2000 come avvenuto in molti altri paesi dell’area Euro, e dei beni di consumo durevoli.
L’economia tedesca, quindi, sembra candidata per entrare in un periodo di forte crescita economica dovuto non solo a fattori ciclici ma soprattutto strutturali. In primo luogo, grazie alle riforme attuate ad inizo secolo, la germania vanta una posizizione competitiva nettamente superiore a quella dei principali partner europei. Tale maggiore competitivita’ si sta riflettendo anche delle decisioni di investimento da parte degli investitori esteri. Un recente studio di Ernst and Young ha evidenziato come la Germania potrebbe conquistare il primato degli investimenti esteri in Europa superando il Regno Unito grazie alla sua maggiore connessione con le economie emergenti, Cina in testa.
In secondo luogo, il bilancio pubblico tedesco appare in una situazione decisamente migliore di quella degli altri maggiori paesi dell’area Euro. Le ultime stime della Commissione Europea, ad esempio, vedono il rapporto deficit/GDP scendere dal 3.3% del 2010 al 2% nel 2011 e all’1,2% nel 2012, mentre il debito pubblico dovrebbe scendere dall’83,2% del 2010 all’81.1% nel 2012. Inoltre la Germania dovrebbe ottenere gia’ a partire dall’anno in corso un surplus primario, con le entrate che dovrebbero superare le uscite al netto del pagamento dei tassi di interesse.
Anche il fattore demografico potrebbe sostenere l’economia tedesca nel medio periodo. Gli ultimi dati dell’ufficio statistico nazionale hanno evidenziato un forte incremento dell’immigrazione grazie alle buone prospettive occupazionali. Questo e’ fondamentale per sostenere la domanda interna e compensare l’invecchiamento della popolazione.
A questi fattori strutturali si vanno ad aggiungere anche fattori ciclici. Il primo tra questi e’ il basso livello dei tassi di interesse. In termini reali, ad esempio, il decennale tedesco si trova ai minimi storici, favorendo gli investimenti. Il secondo e’ che l’Euro, nonostante sia molto forte nei confronti del Dollaro, si e’ indebolito contro lo Yen, favorendo le compagnie automobilistiche che trovano in quelle giapponesi le proprie piu’ agguerrite concorrenti.
Con le prospettive dell’economia tedesca favorevoli, per gli altri paesi dell’area Euro diventa fondamentale riuscire ad agganciarsi alla ripresa teutonica. Sfortunatamente, nessuno dei paesi periferici coinvolti nella crisi del debito dovrebbe beneficiare di tale ripresa, considerando che le quote delle loro esportazioni verso la germania sono molto basse. Diverso e’ il discorso per gli altri due paesi maggiori dell’area Euro, Francia ed Italia. Dalla Francia arrivano, infatti, l’8,2% delle importazioni tedesche e dall’Italia il 5,9%. La Germania potrebbe, quindi, costituire un’ancora di salvezza per i paesi core dell’area Euro.

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