mercoledì 12 maggio 2010

La Bank of England dà il benestare alla riduzione del deficit

La conferenza stampa trimestrale del Governatore della Bank of England Mervyn King in occasione della pubblicazione dell’inflation report è un appuntamento fondamentale per capire quale sarà la direzione della politica monetaria nei mesi a venire nel Regno Unito. Nel corso della conferenza stampa, inoltre, King è solito fornire spunti di rilievo molto interessanti: ad esempio fu proprio King ad anticipare lo scorso anno che nel Regno Unito la politica monetaria sarebbe stata espansiva più a lungo di quanto scontato dai mercati poiché l’elevato livello della capacità produttiva inutilizzata all’interno del sistema avrebbe limitato le pressioni inflazionistiche. Con situazioni analoghe presenti anche in Area Euro e in USA gli investitori furono veloci nel considerare che tale scenario si sarebbe applicato anche a Fed e BCE. Fu lo stesso King ad indicare che, alla luce della crisi degli ultimi due anni, un’inflazione più alta del previsto era un rischio inferiore rispetto a quello di un nuovo rallentamento della crescita economica. Tale indicazione è stata, per altro, confermata ieri.
La situazione dei conti pubblici in Area Euro ed in Uk è stato l’argomento principale trattato ieri nel corso della conferenza stampa. Il maggiore spunto di rilievo è stato il parere favorevole espresso da King sul piano presentato dal nuovo governo di coalizione Conservatori-Democratici per ridurre il deficit dell’anno fiscale in corso di ulteriori 6 miliardi di Sterline. Con il rapporto deficit/PIL del Regno Unito all’11.5% nel 2009 e atteso salire nel corso del 2010 al 12% per poi scendere solo leggermente nel 2011 al 10% (nell’anno finanziario 2011/2012 è atteso scendere al 9,4%) e le incertezze sulla capacità di un governo di coalizione di riportare i conti pubblici in ordine, il regno Unito avrebbe potuto ben presto essere al centro delle speculazioni di mercato. Tuttavia, il progetto di riduzione del deficit dovrebbe dimostrare l’intenzione del nuovo governo di prendere tutte le misure necessarie per contenere tali rischi. King ha del resto evidenziato come l’effetto restrittivo di tale misura sulla crescita economica è sicuramente inferiore rispetto al danno che avrebbe provocato una crescita dei tassi di interesse di mercato. Il Governatore della BoE ha, quindi, evidenziato come tale piano riduca i rischi al ribasso sulla crescita economica, anche se l’impatto sulla parte centrale delle proiezioni sulla crescita economica è irrilevante: la BoE vede il Pil crescere ad un tasso annuo di circa il 3% a fine 2010, per poi accelerare ulteriormente nel corso del 2011. A limitare la crescita del Pil nel corso dei prossimi trimestri dovrebbero contribuire l’incremento del tasso di risparmio delle famiglie e la prosecuzione dell’azione di consolidamento dei bilanci da parte delle banche, con un effetto negativo sulla crescita dei prestiti e di conseguenza dei consumi. Tuttavia, questi ultimi due fattori dovrebbero favorire un ribilanciamento dell’economia del Regno Unito, grazie ad un maggiore peso delle esportazioni. In quest’ottica, una calo della Sterlina dovrebbe continuare ad essere visto di buon occhio dalle autorità monetarie. Proprio nella prospettiva di una crescita delle esportazioni, King ha giudicato positivamente la decisione dell’Unione Europea nel corso del fine settimana di istituire un fondo per aiutare i paesi dell’area Euro al centro delle speculazioni finanziarie. Per quanto questo non risolva il problema del debito pubblico eccessivo di alcuni paesi dell’area Euro, dà la possibilità a quei paesi di guadagnare tempo e implementare quelle riforme necessarie per riportare i conti in ordine (come l’annuncio sempre ieri di un piano di riduzione del deficit da parte della Spagna ha dimostrato). La crescita economica europea, quindi, ne dovrebbe beneficiare nei mesi a venire.
Con riferimento alla dinamica dei prezzi al consumo, la Bank of England continua a prevedere che con un orizzonte di due anni l’inflazione dovrebbe scendere sotto il 2%. King ha però evidenziato come esistano dei rischi al rialzo legati all’andamento dei prezzi delle commodities, e del petrolio in particolare, e delle decisioni del Governo su tasse ed imposte indirette. Infine è da segnalare come la Bank of England abbia stimato che il programma di acquisto di asset, che non è escluso possa essere ripreso in futuro, abbia avuto l’effetto di abbassare dell1% i rendimenti dei Gilt governativi.
Nel complesso, dalla conferenza stampa del Governatore King è emerso come la Bank of England mantenga ancora un atteggiamento cauto nei confronti della ripresa economica in atto, pur essendo in aumento le preoccupazioni sulla dinamica dell’inflazione. Ad ogni modo solo un’impennata delle attese sull’inflazione nel corso del 2011 potrebbe spingere la Bank of England ad alzare i tassi prima della fine del 2010.

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