lunedì 31 maggio 2010

Ripresa economica in Usa: fiducia dei consumatori, ordini di beni durevoli, mercato immobiliare e Pil

I dati economici pubblicati durante la scorsa settimana hanno confermato che la ripresa economica degli Stati Uniti dovrebbe proseguire nei prossimi mesi, nonostante le incertezze relative alla crisi del debito in Europa. L'indicazione più rassicurante è arrivata dall’indice di fiducia dei consumatori di maggio: l'indice ha registrato il livello più alto da marzo del '08, salendo da 57,7 a 63,3. Il motivo principale dietro l'aumento dell'indice è stato il miglioramento nel mercato del lavoro: la voce job hard to get è scesa dal 44,8% al 43,6%. Tuttavia, nonostante l'aumento di maggio, la fiducia dei consumatori nella lettura del Conference Board rimane ben al di sotto della media di lungo termine (96), indicando che le spese dei consumatori dovrebbero aumentare ad un ritmo moderato nei prossimi mesi. Che le spese dei consumatori dovrebbero crescere ad un ritmo moderato è stato confermato dal dato di aprile, che ha visto una crescita nulla rispetto a marzo, nonostante il reddito personale sia cresciuto dello 0.4%. L’elevato livello della disoccupazione e il processo di deleveraging delle famiglie dovrebbero portare ad un atteggiamento più cauto sul fronte delle spese e ad un incremento del tasso di risparmio. Per quanto riguarda il settore industriale, gli ordini beni durevoli in aprile sono saliti del +2,9% m/m rispetto alle attese di mercato di un incremento dell’1,5% m/m, confermando che le prospettive per il settore nei prossimi mesi rimangono positive, grazie all’aumento delle esportazioni e al processo di ricostituzione delle scorte.
I dati sul mercato immobiliare di aprile pubblicati nel corso della settimana (in particolare la vendita di case esistenti e le vendite di case nuove) sono risultati migliori del previsto. Tuttavia l'aumento delle vendite di case sono state drogate dalla scadenza il 30 aprile del credito d'imposta Governativo di 8 mila Dollari per chi comprava casa. Per questo motivo, il mercato immobiliare dovrebbe rallentare nei prossimi mesi. Infine, la crescita reale del PIL nel 1° trimestre è stata rivista al ribasso al 3% dal 3,2%. La revisione è principalmente connessa ad un contributo più negativo di esportazioni nette e spesa pubblica, mentre le altre categorie hanno registrato solo revisioni minori. Gli utili societari dopo le imposte e con IVCCA sono saliti del 2,1% q/q e del 23,8% y/y, segnalando che le imprese potrebbero aumentare gli investimenti nei prossimi mesi. La revisione della crescita del PIL nel 1° trimestre non cambia le prospettive di un tasso moderato di crescita dell'economia Usa nei prossimi trimestri.

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